Author: LOREDANA CARENA
RIALLESTIMENTO DELLA MOSTRA IN CORSO AL MUSEO D’ARTE ORIENTALE DI TORINO
Il #MAO di #Torino presenta un nuovo capitolo della mostra Tradu/izioni d’Eurasia. Frontiere liquide e mondi in connessione. Duemila anni di cultura visiva e materiale tra Mediterraneo e Asia Orientale, inaugurata lo scorso ottobre e curata da Nicoletta Fazio, Veronica Prestini, Elisabetta Raffo e Laura Vigo.
Punto di forza dell’esposizione non è la quantità, ma la qualità e la rarità dei pezzi esposti, emblematici della connessione materiale e immateriale tra mondi lontani, lungo l’antica via della seta tra Oriente ed Occidente, ancora oggi traccia di rotte commerciali.
Cromie e suoni dello spazio museale ricreano un ambiente atto ad una fruizione profonda e raccolta, che conduce ad una visione esperienziale, dove anche l’olfatto viene coinvolto grazie a Luca Maffei, CEO e Master Profumiere di Atelier Fragranze #Milano, che, con il suo atelier, ha saputo ricreare i profumi di erbe aromatiche dell’antichità.
Il nuovo allestimento si apre con un’installazione dello studio berlinese Zeiguised, dove prevale il tema del #blu, spesso accostato al #bianco. Accanto ad alcune ciotole, piatti e vasi, di provenienza diversa, dalla #Cina a Delft all’Iran, prestiti del Museo della Civiltà di Roma, del Museo Internazionale delle Ceramiche di #Faenza e del Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina di #Napoli, trovano spazio due splendide nature morte di Giovanna Garzoni, prestito delle Gallerie degli Uffizi di Firenze.
Con una selezione di #ceramiche, provenienti da #Cina, Iran e Turchia, e attraverso un magnifico obi giapponese del maestro Yamaguchi Gembei, viene indagato il tema del grappolo d’uva, quindi del #vino, utilizzato per le libagioni e come merce di scambio.
Un altro capolavoro in mostra è il Libro dei re, manoscritto illustrato del XVI secolo del poeta persiano Ferdowsi, proveniente dalla Biblioteca Medicea Laurenziana di #Firenze, che, grazie al contributo del MAO e dell‘Istituto per l’Oriente Nallino di #Roma, è stato restaurato e #digitalizzato.
Il tema iconografico delle squame, simbolo di ricchezza e di buona salute, tradotto per estensione nel #dragone e nella #carpa, è ricorrente in vasellame in metallo e ceramica, prodotto in Cina, India, Iran, Italia e Turchia, e imprestato al MAO dai Musei Civici di #Bologna e da collezioni private.
Nell’ottica di mostre che si rinnovano e che si muovono è stata anche riallestita la sezione dei drappi in seta, usati come paramenti ed abiti di lusso, gli sciamiti del VII e dell’VIII secolo, decorati con leoni, tori e uccelli.
In Tradu/zioni d’Eurasia Reloaded l’antico continua ad incontrarsi con il contemporaneo grazie all’opera site specific dell’artista franco-marocchina Yto #Barrada, che ha realizzato otto tele composte da tassellature di colori, che richiamano le cromie simboliche e ricorrenti nelle ceramiche e nei tessuti esposti: bianco, blu, verde, ecc… Il progetto di Barrada per il MAO è realizzato con la Fondazione Merz, dove l’artista sarà protagonista di una personale il prossimo autunno.
La nota dell’arte contemporanea è data anche dalla recente opera video, quanto mai attuale, dell’artista libanese Ali Cherri, The watchman, dove, in una dimensione sospesa tra realtà e immaginazione, si affronta la questione dell’idea di confine, di morte e di violenza bellica.
Grazie ad un fitto public program di conferenze, eventi musicali, proiezioni e performance è possibile scandagliare e indagare diverse tematiche per andare oltre la pura materialità dell’oggetto.

Torino, MAO, 11 aprile 2024. “Il direttore del MAO, Davide Quadrio, durante la conferenza stampa di presentazione della mostra” – photo credit @Loredana Carena
INFORMAZIONI
“Tradu/zioni d’Eurasia Reloaded. Frontiere liquide e mondi in connessione. Duemila anni di cultura visiva e materiale tra mediterraneo e Asia Orientale” 12 aprile-1 settembre 2024, MAO Museo d’Arte Orientale, via San Domenico n. 11 – Torino – www.maotorino.it
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