– Titolo:Mostra al MART

– Apertura:16/07/2023

– Conclusione:05/11/2023

– Organizzazione:MART (Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto)

– Luogo:Rovereto (TN), MART

– Indirizzo:Corso Bettini, 43 – 433806 Rovereto (TN)

Contatti:

  – Telefono: T. 800 397760, T.+39 0464 438887

  – Email: info@mart.trento.it

Orari:

  – Martedì a domenica: 10.00-18.00

  – Venerdì: 10.00-21.00

  – Lunedì: chiuso

La Rinascita di un Genio Dimenticato: La Mostra su Mario Reviglione al Mart di Rovereto

Il Mart di Rovereto dedica una straordinaria mostra a Mario Reviglione, un artista del primo Novecento spesso poco conosciuto ma molto interessante. L’esposizione, intitolata “Mario Reviglione. L’amorosa inquietudine,” è curata da Beatrice Avanzi, con l’idea originale di Vittorio Sgarbi. Il suo obiettivo è restituire la giusta centralità a questo talentuoso artista attraverso sessanta opere, tra cui dipinti, disegni, incisioni e documenti, permettendo così di ricostruire per la prima volta l’intero percorso artistico di Reviglione. L’artista, di temperamento schivo, iniziò la sua carriera a Torino, dove si distaccò rapidamente dai linguaggi accademici, ritenendoli superati. Invece, entrò in contatto con gli ambienti modernisti legati a Leonardo Bistolfi e si avvicinò al Simbolismo, catturando le atmosfere sospese e fantastiche di questa corrente artistica. Reviglione sviluppò uno stile artistico originale, lontano dalle mode e apprezzato da numerosi critici. La sua fama crebbe, ottenendo riconoscimenti e premi, e partecipando a diverse Biennali di Venezia e all’Esposizione Internazionale d’Arte della Secessione Roma nel 1913. Dopo la Prima Guerra Mondiale, Reviglione, caratterizzato da uno sguardo controcorrente e da un carattere riservato, si ritirò sempre più dalla vita pubblica, conducendo un’esistenza appartata segnata anche dal lutto per la perdita della moglie Giuseppina Morganti. L’ultima grande mostra monografica dedicata a Reviglione si tenne nel 1966, un anno dopo la sua morte, organizzata dalla Galleria Fogliato di Torino. Dopo quel periodo, la sua opera cadde in un lungo oblio, ma negli ultimi anni è stata riscoperta grazie all’entusiasmo e all’intuito di appassionati, tra cui Vittorio Sgarbi, che hanno riportato l’attenzione della critica e del pubblico verso questo raffinato pittore il cui stile sfugge alle definizioni. La mostra “Mario Reviglione. L’amorosa inquietudine” rappresenta quindi un’opportunità unica per riportare alla luce l’opera di uno degli artisti più interessanti del secolo scorso. La mostra è strutturata lungo un percorso cronologico, presentando tutte le 60 opere oggi note alla critica, oltre a preziosi materiali di archivio. I dipinti provengono principalmente da collezioni private, con alcune opere prestate da istituzioni pubbliche, tra cui spiccano le opere del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica e della GAM di Torino, acquisite durante il periodo in cui Reviglione muoveva i primi passi nella scena artistica torinese. L’arte di Reviglione abbraccia principalmente due generi: il paesaggio e il ritratto. Nei paesaggi, ispirati al Simbolismo internazionale, il pittore cattura le atmosfere suggestive delle prime e delle ultime ore del giorno, creando opere che evocano una sinestesia struggente. Nei ritratti, invece, l’artista si distingue per la sua totale originalità, realizzando opere evocative, eleganti e sottilmente ironiche secondo alcuni critici.

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