Author: LOREDANA CARENA

Il Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto di Torino rende omaggio alla grande stagione dell’Informelle

Al Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto proseguono gli approfondimenti sull’arte torinese con la mostra, curata da Francesco #Poli, storico e critico d’arte, Torino Anni ’50. La grande stagione dell’Informaleattraverso cui viene indagato il ruolo di #Torino in rapporto alla scena artistica internazionale dal secondo dopoguerra agli inizi degli Anni Sessanta.

Le tragiche vicende belliche hanno delle ripercussioni su tutti i settori tra cui quello artistico dove si assiste ad un progressivo abbandono della figurazione per lasciare spazio a forme artistiche sempre più apparentemente #informelle. Si tratta di un nuovo alfabeto espressivo “informale”, un art autre, come sancì il critico d’arte francese, Michel Tapié nel 1952, per dare voce a quei sentimenti di incapacità di esprimere gli orrori della guerra che determinarono l’annientamento dell’umanità.

Il sentire è comune in tutta Europa, anzi, in tutto il mondo, e la volontà di trasformazione è rapida e intensa. Le grandi città diventano dei centri artistici fondamentali e tra queste anche #Torino, che, insieme a Milano, Roma e Venezia, diventa uno dei punti nevralgici dell’arte contemporanea.

Un ruolo che si consolida nel corso dei decenni ad iniziare dall’inaugurazione nel 1959 della nuova sede della #GAM, Galleria Civica d’Arte Moderna; a cui seguono la nascita di gallerie d’arte di punta, tra cui la Galleria Notizie, fondata nel 1957 da Luciano Pistoi, e La Bussola, e la fondazione nel 1960 dell’International Center of Aesthetic Research, (ICAR), diretto da Michel Tapié, dall’artista Ada Minola e dall’architetto Luigi Moretti, innovativo centro espositivo attento alle tendenze informali europee, americane e giapponesi.

A rendere Torino la città dell’arte contemporanea contribuiscono l’affermarsi di nuove tendenze artistiche, come l‘Arte Povera; l’apertura nel 1984 del Castello di Rivoli, sede del Museo d’Arte Contemporanea; #Artissima, dal 1994 fiera annuale sull’arte contemporanea, e la nascita della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e della Fondazione Merz.

La mostra, partendo dall’Astrattismo Geometrico con le tele di Mario Davico, Albino Galvano, Gino Gorza, Adriano Parisot e Carol Rama, indaga l’Informale a Torino con i lavori degli scultori Franco Garelli e Umberto Mastroianni, con le opere del trio Ruggeri – Saroni – Soffiantinocon le tele di primaria matericità aformale di Mario Merz e con il dipinto di una rarefatta e misurata pittura informale di Antonio #Carena. Declinazioni informali si trovano anche nella ricerca di artisti come Franco Assetto, Sandro Cherchi, Albino Galvano, Ezio Gribaudo e Piero Martina.

Il percorso espositivo prosegue con una sezione dedicata a Nino Aimone, Romano Campagnoli, Francesco #Casorati, Mauro Chessa e Francesco Tabusso che, nonostante abbiano percorso strade diverse nella ricerca artistica, formano un gruppo di artisti amici che, spesso, hanno esposto insieme. Personalità autonome sono lo scrittore e pittore Mario Lattes, e il fine incisore Mario Calandri.

 

Informale, mostra Museo di Arti Decorative Accrosi - Ometto, photo credit ©Loredana Carena (#loredanacarena, #carena, #rivoli, #carenaloredana)

Torino, Museo di Arti Decorative Accorsi Ometto, Piero Ruggeri, La collina della Barasetta, 1962, olio su tela, collezione privata courtesy Galleria del Ponte, Torino; Piero Ruggeri, Natura morta gialla, 1956, oro e smalto su tela, collezione privata; Giacomo Soffiantino, L’aratore, ante 1955, olio su tela, collezione privata. Photo credit ©Loredana Carena.

Dagli Informali Italiani come Afro, Mattia Moreni, Ennio Morlotti, Giulio Turcato, Emilio Vedova, e i due artisti di punta sulla scena internazionale Alberto Burri, con la sua estrema matericità, e Lucio Fontana, teorizzatore e capofila dello Spazialismo, il percorso si conclude con l’Informale Internazionale. Questa sezione include gli artisti stranieri, quali Jean Fautrier, Sam Francis Hans Hartung, George Mathieu, Pierre Soulages, Jean Paul-Riopelle, Antoni Tapiés e i giapponesi del gruppo Gutai, che espongono nelle principali  gallerie di Torino e partecipano ad importanti eventi espositivi come Francia – Italia. Pittori d’oggi Arte Nuova. Esposizione internazionale di pittura e scultura.

Nella sezione conclusiva è documentata l’eccezionale avventura rivoluzionaria del Laboratorio Sperimentale di Alba per una Bauhaus immaginista, fondato nel 1955 da Pinot Gallizio, Piero Simondo Asger Jorn, leader del gruppo internazionale CoBrA (Copenhagen, Bruxelles e Amsterdam).

INFORMAZIONI

TORINO ANNI ’50. LA GRANDE STAGIONE DELL’INFORMALE, 27 marzo – 1 settembre 2024, MUSEO DI ARTI DECORATIVE ACCORSI OMETTO, VIA PO N. 55, TORINO. 

Tel. +39 011 837 688 / info@fondazioneaccorsi-ometto.it

ORARI: martedì, mercoledì e venerdì 10 – 18; giovedì 10 – 20; sabato, domenica e festivi 10 – 19; lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.

(Foto ©Loredana Carena: “Sergio Saroni, Paesaggio appeninico, tecnica mista, collezione privata courtesy Galleria del Ponte Torino; Piero Rambaudi, Le terre rosse, 1959, olio su tela, collezione privata; Antonio Carena, Cielo, 1958, smalto industriale e acqua su carta intelaiata, collezione privata”)

 

 

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