L'Antiquariato e la Rinascita Economica degli Anni Ottanta
Alla fine degli anni Settanta e all’inizio degli Ottanta, i prezzi dell’antiquariato aumentarono significativamente. La diffusione delle mostre d’antiquariato in tutta Italia attirò un ampio pubblico, creando una nuova schiera di clienti. Le province italiane generarono un vero esercito di compratori, facendo lievitare i prezzi. Non furono più solo le opere veneziane, genovesi o piemontesi ad essere apprezzate; si verificò un boom di richieste di oggetti da ogni regione. Arredatori e architetti di fama furono sempre più coinvolti nell’arredare le dimore di illustri personaggi dell’industria e della finanza italiana, influenzando anche la ricca borghesia e portando l’antiquariato al suo massimo splendore.
Fu un periodo d’oro per gli antiquari.
Parallelamente, l’economia italiana si stava evolvendo. Dopo un periodo di stagnazione, iniziò una ripresa. Il miracolo economico italiano, iniziato nei primi anni Cinquanta, si era interrotto alla fine degli anni Sessanta e bloccato negli anni Settanta. Tuttavia, negli anni Ottanta, grazie anche al calo del prezzo del petrolio e alla crescita della piccola e media industria, l’economia riprese vigore.
Milano fu il fulcro di questa rinascita, diventando il centro della moda, del business edilizio, del design e della finanza, soprannominata “Milano da bere”. Le banche elargivano crediti e finanziavano nuove idee. Nel 1988, Carlo De Benedetti annunciò di aver acquisito la maggioranza della Société Générale de Belgique, simbolo della potenza economica italiana dell’epoca.
La Finarte di Milano, fondata nel 1959 da Gian Marco Manusardi, Finarte si affermò rapidamente come una delle principali case d’aste italiane, specializzandosi in opere d’arte, gioielli e antiquariato. Durante gli anni Ottanta, grazie alla crescita economica e alla domanda crescente di oggetti d’arte, Finarte raggiunse nuove vette di successo, i prezzi delle opere d’arte raggiunsero livelli senza precedenti, organizzando aste di rilievo internazionale.
Semenzato nata a Venezia nel 1961 per iniziativa con il suo leader Franco Semenzato, la casa d’aste Semenzato diventò presto un punto di riferimento per il mercato dell’antiquariato e dell’arte. Negli anni Ottanta, Semenzato fu riconosciuta per la sua capacità di attrarre clienti da tutto il mondo, con vendite che rivaleggiavano con le principali case d’aste globali. Semenzato puntava all’espansione internazionale, con progetti per aprire succursali
a Parigi e Londra.
Durante gli anni Ottanta, l’Italia visse una ripresa economica significativa dopo la crisi degli anni Settanta. Questo rilancio, sebbene temporaneo, portò il paese a diventare una delle principali potenze industriali mondiali. Tuttavia, in quegli anni, il debito pubblico cominciò a crescere esponenzialmente. L’assenza di regole portò a sprechi significativi, trascinando l’Italia verso un pericoloso declino. Senza controlli, tutto crollò improvvisamente, portando alla resa dei conti con l’inchiesta “Mani Pulite”.