Author: LOREDANA CARENA

Sensing Beyond Human, tema della call della settima edizione del premio promosso da Fondazione Il Lazzaretto e curato da Claudia D’Alonzo

Il Premio Lydia 2024, per artisti under 35, è stato assegnato alla #cantante e sound artist, Giulia #Deval, selezionata tra 110 candidati esaminati da una giuria composta da: Silvia Costa, regista e performer; Francesco D’Abbraccio/Lorem, artista ed editore; Claudia D’Alonzo, storica dell’arte, docente e curatrice; Chiara Nuzzi, curatrice e #manager editoriale Fondazione ICA Milano, e Diego Sileo, curatore #PAC.

Promosso da Fondazione Il Lazzaretto con la partecipazione del Padiglione d’Arte Contemporanea (PAC), come partner culturale, il #premio sosterrà Giulia Deval nella ricerca che indaga la relazione tra comunicazione umana e non umana, il cui esito culminerà con una restituzione pubblica nel #2025.

La Giuria ha così motivato la propria scelta: Giulia Deval riceve il premio #Lydia dell’edizione 2024 per l’originalità e la coerenza della ricerca proposta che declina il tema “Sensing Beyond Human” nella prospettiva della comunicazione umana e non umana, attraverso focus sulla voce. Così facendo, l’artista fa emergere e ribalta codifiche oppressive coinvolte nell’esperienza sonica. La sua pratica approfondisce aspetti poco rappresentati dei rapporti che collegano corporeità viventi e non viventi, dimostrando accuratezza e propensione ad interrogarsi su metodi e strumenti di indagine dei fenomeni legati all’ascolto, alla voce, alla parola e alla fabulazione. Si ritiene che il #premio possa accompagnare e valorizzare in modo efficace la fase attuale della sua ricerca, caratterizzata dalla volontà di sperimentare letture inedite di fonti prodotte o raccolte da Deval.

Giulia Deval, PITCH, Lecture, performance, lecture, Periferico Festival, Modena 2023, ph Davide Piferi De Simoni.

Giulia Deval, PITCH, Lecture, performance, lecture, Periferico Festival, Modena 2023, ph Davide Piferi De Simoni.

Tra i progetti di ricerca finalisti si segnalano anche quelli di Caterina Gobbi, Alice Galiotto, Agnes Questionmark, Annalisa #Zegna.

Le candidature sono state numerose e altrettanto eterogenei i modi di interpretare il tema, pertanto è stato difficile costruire una lettura unitaria – spiega la curatrice Claudia D’Alonzo  – Alcune ricorrenze sono senz’altro emerse, ad esempio la propensione a contaminare la propria pratica e a collaborare con figure, saperi e ambiti extra-artistici, la grande molteplicità di linguaggi e metodi coinvolti in processi legati al rapporto tra umano, non umano e ambiente, dalla #bioarchitettura al #suono. Anche in proposte legate a #linguaggi e formati che potremmo dire più tradizionali, come ad esempio pittura e scultura, gli interrogativi sul sentire e la corporeità più che umana sono stati accolti come occasione per interrogarsi sulla materia e sul superamento del limite tra vivente e non vivente.

Le candidature arrivate finaliste insieme a Giulia Deval riflettono pienamente la ricchezza di questa edizione – dichiara la curatrice  – Nella pratica di Caterina Gobbi il sentire oltre l’umano diventa un modo per progettare forme alternative di produzione della conoscenza attraverso il suono; Alice Galiotto si immerge e assume il corpo del vento per esplorare mutazioni di luoghi che si rianimano e ri-significano a seguito della sparizione umana. La proposta di Agnes Questionmark è espansione dei limiti percettivi per sperimentare connessioni transpecie; infine, i corpi al centro della ricerca di Annalisa Zegna sono i corpi d’acqua delle zone umide a partire dalle quali l’artista ripensa gli equilibri e le interconnessioni tra viventi e non insieme alle comunità umane che abitano luoghi specifici. Scegliere un’unica ricerca da sostenere è stato complesso per la giuria sia per la qualità delle ricerche e dei portfolio sia perché ognuna ha focalizzato il tema per aprire altre prospettive, generare mondi e interrogativi ulteriori.

Il progetto di ricerca di Giulia Deval

La ricerca di Giulia Deval, cantante e sound artist, prosegue il percorso iniziato con #PITCH, progetto sviluppato nel corso di una residenza presso #NUB Project Space (Pistoia) e presentato nell’ambito del Festival Periferico (Modena) nel 2023. Tra etologia e mito, #PITCH pone interrogativi sul particolare fastidio diffuso nei confronti delle voci acute e sui meccanismi riscontrabili in diverse lingue e specie che riguardano l’utilizzo dei toni gravi e acuti, attraverso fonti di formati e provenienze diverse, dalla voce di Serge #Gainsbourg a quelle degli animali dei chiostri catalani studiati dall’etnomusicologo Marius Schneider, autore di Pietre che cantano (1980). 

Il Premio Lydia è nato nel 2018 con la volontà di tenere viva la storia artistica di Lydia Silvestri, allieva del celebre scultore Marino #Marini e docente all’Accademia di Brera, che aveva l’atelier nella sede dell’attuale Fondazione Il Lazzaretto. Incessante #sperimentatrice e fautrice dell’uso della scultura come mezzo per indagare il corpo e le sue forme, Lydia ha lasciato in eredità la curiosità e il desiderio di interdisciplinarità tra le diverse forme di comunicazione. Ed è proprio da questo modus operandi di Lydia che ha preso vita il progetto a lei dedicato.

INFORMAZIONI

Fondazione Il Lazzaretto n.15 – Milano – www.illazzaretto.com – IG: @illazzaretto  FB: illazzaretto

(Foto ufficio stampa: Giulia Deval, PITCH, “Lecture, performance, lecture”, Periferico Festival, Modena, 2024, ph Davide Piferi De Simoni

 

 

 

 

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